Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte

266903
Sgarbi, Vittorio 42 occorrenze
  • 2012
  • Grandi Passaggi Bompiani
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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I più importanti movimenti artistici d’avanguardia sono dunque espressioni d’arte che corrispondono pienamente al periodo in cui si manifestano

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sorprendenti e ammirevoli di questa grotta, che appare come l’opera di un artista d’avanguardia che abbia utilizzato quello che la produzione alimentare gli

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progetto di Daniele Kihlgren - e io oggi lo indico, nella radicale impresa di conservazione, come un progetto avanzato, progressista, d’avanguardia - ma

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poi sfigura, nel senso che toglie la pittura e lascia una specie di crosta che cade. Questa è un’idea, ma quante altre? Pulini, critico d’arte e anche

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abbiamo visto dei videoclip. Io li apprezzavo. Questa ragazza conosceva i nomi di tutti gli autori di quei videoclip. Sapeva tutto. D’altra parte, se vi

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[G. D.] Se permetti, hai parlato di contemporaneità, una parola da prendere con le molle. Perché non dimentichiamo che per solito, gli artisti d

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[G. D.] Mah, se penso a quando io la frequentavo direi una bellissima ragazza. Era bella oltre a essere molto intelligente. Naturalmente poi è

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[G. D.] Non solo, ma invecchiando è incattivita.

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[G. D.] Felicita Frai, che io ho conosciuto quand’era una ragazzina, veniva da Praga, e aveva sposato un mio amico, commerciante, amico dell’arte, e

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[G. D.] Bolaffio è bravo.

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[G. D.] Futuristi? Fortunato Depero. Una persona molto simpatica. Gli altri non li ho conosciuti. Ho avuto, invece, un rapporto curioso con Guttuso

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Eppure è ormai da molti anni che non vedo un critico o uno storico dell’arte che corra in una città d’Europa o d’America per vedere una grande e

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Accade assai di rado che i critici d’arte italiana (come non si verifica nel resto d’Europa o in America) siano tanto storici dell’arte quanto

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scrittore, ma anche benché in controtendenza straordinario e sensibile critico d’arte contemporanea. Degli allievi del grande Roberto Longhi, Testori era il

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Al di là dei rimandi di Arcangeli, l’opera d’arte si fa riconoscere per quello che è così come la bellezza. L’opera d’arte ha una sua identità, una

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addirittura di più, sorprendendoci. Da qualche parte, sempre, in ogni epoca e in ogni paese, qualcuno lavora a un’impresa d’arte sorprendente, che a noi rischia

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fosse un’opera d’arte. E alla domanda di Sordi (“Ma cosa c’entra questo con l’arte?”), il funzionario risponde: Fotogramma da Le vacanze intelligenti

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Qualche anno prima, d’altronde, lo stesso Eugenio Montale (dunque un futuro Premio Nobel per la letteratura, non un “fruttarolo” come i due

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prenderle una bottiglia d’acqua. Passano alcuni turisti e, vedendo il corpaccione di quella donna seduta al centro della sala, credono si tratti di un

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! Vuole senz’altro rappresentare il luogo del vuoto! Che dimensione filosofica di altissimo concetto!”. Dunque la sedia viene presa per opera d’arte con

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’impero Romano d’Oriente. Noi oggi lo studiamo come uno iato nella Storia, ma chi viveva allora avvertiva qualcosa di non immediatamente percepibile nei

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la più grande opera d’arte che un artista potesse concepire. Non in quanto la morte debba essere di per se stessa un’opera d’arte: in quanto ciò che

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, lasciando opere. Ma certe opere d’arte hanno una vita infinitamente più lunga di coloro che le hanno create. Una vita che le rende nostre contemporanee

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non esistessero, perché nessuno a parte i pesci in quel fondo di mare che per secoli li ha custoditi aveva la possibilità di vederli. E un’opera d

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, posseggono in realtà una magia ipnotica. Van Gogh vuole darci uno shock visivo. D’altra parte, nella sua cultura che ha radici nel realismo di

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Il mondo di van Gogh è quello degli abbandonati, dei derelitti o, come ne La ronda dei carcerati, quello dei galeotti durante l’ora d’aria, sotto un

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L’opera d’arte contemporanea, dunque, nasce cieca: è un’opera che non sa da chi sarà guardata e che non guarda nessuno. Mentre è impossibile

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è che ogni uomo dovrebbe avere almeno un quarto d’ora di celebrità e che quindi la fama, la televisione, i giornali e il fatto che il nome venga

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Nella pittura classica, l’autonomia del pittore sta solo nello stile tanto che il principio di riconoscimento dell’opera d’arte non è il suo

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e collaboratori di uomini d’affari. Le considerazioni di estetica, di gusto, di arretratezza e di avanguardia sono soltanto cortine di fumo per

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di tanti e illustri testimoni hanno offerto un panorama di straordinaria ed eversiva forza d’urto, risollevando e abilitando artisti trascurati o

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d’arte contemporanea, identici a infermerie. E questo lo spirito che mi ha consentito con l’integrazione dei Padiglioni regionali, delle Accademie

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percentuale degli abitanti di Napoli è interessata all’attività del MADRE (Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina strampalato ma suggestivo acronimo

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L’arte contemporanea, d’altronde, è abbastanza facile da riconoscere proprio perché è un avvenimento del nuovo, ossia un nuovo modo di vedere la

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fosse un grande artista, un artista contemporaneo, e forse persino un artista d’avanguardia. Antonio López García, Hombre y mujer, 1968. Eppure non ne

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di integrazione alla fantasia del lettore. Oggi il cinema ci impedisce, o ci risparmia, tutto questo, giacché con un solo colpo d’occhio vediamo

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come Federico Bonaldi, Carlo Guarienti o Velasco Vitali. Ma non possiamo non accorgerci che le opere d’arte odierne sono i video, e che Picasso è

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tempi dei surrealisti. Più in là, con le rinnovate esperienze neoavanguardistiche, quella di Piero Manzoni con la Merda d’artista e tutte le altre forme

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L’arte moderna ha dunque la grande forza di rappresentare emozioni, cioè non quello che si vede bensì quello che si sente. E il suo atto d’inizio è

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due principi: che il Padiglione Italia, nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, non poteva essere soltanto il Padiglione dell’Arsenale, a Venezia

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. Viene in mente la risposta di Gino de Dominicis, artista d’avanguardia particolarmente originale, che, alla domanda di una intervistatrice: “Qual è

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quadrato di otto ettari, 300 metri per lato, 3 chilometri di percorso di cui non si vede il profilo se non a volo d’uccello, da un aereo. Si deve salire in

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